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A Caravaggio telefoni e tv spente, nelle case si accendono le candele della preghiera

«Alla tua luce vediamo la luce». Tratto dal salmo 36, è lo slogan con cui la parrocchia dei Santi Fermo e Rustico e l’oratorio San Luigi invitano domenica sera (15 marzo) i fedeli, e specialmente i bambini del catechismo ed i loro papà e le loro mamme, ad una forma di preghiera in famiglia che diventi però simbolo di una preghiera collettiva a distanza.

«Per sentirci uniti – precisa la parrocchia -, anche a distanza; per non lasciarci impaurire dal buio; per vivere la Quaresima con la prospettiva pasquale».

È una strana Quaresima quella di quest’anno: non ci si può incontrare per vivere l’Eucaristia, non si può stare insieme per vivere momenti abituali come la catechesi o la Via Crucis o qualche altra espressione del nostro essere cristiani. Resta la forza della preghiera e a quella fanno appello i sacerdoti e gli educatori caravaggini proponendo che alle 21 di domenica le famiglie del paese spengano tutto ciò che possa distrarle ed accendano una candela sulla finestra della propria casa, segno chiaro che ci sono dei cristiani che stanno pregando, recitando una preghiera inviata loro via social in questi giorni.

Ecco lo schema per la preghiera in famiglia

Una preghiera che inizia con un’invocazione a Dio, prosegue con un brano della lettera di San Paolo ai Filippesi seguito da due riflessioni, una per i bambini ed una per gli adulti, e da altre invocazioni e si conclude con la recita del Padre Nostro. «Ci siamo chiesti – spiega il vicario don Matteo Pini – come poter raggiungere i ragazzi del catechismo. Oltre alla trasmissione in streaming della Messa ci è sembrata bella l’idea che di sera, nelle case, possano essere spenti cellulari, tablet, tv, pc, insomma tutto quello che ci informa ma ci distrae anche un po’ e possa essere acceso un lume che ci indica la presenza di una famiglia cristiana. Domenica sera io andrò in chiesa, da solo, esporrò il Santissimo, accenderò l’illuminazione e pregherò come pregherà ognuno nella propria abitazione. Le campane, che questa settimana hanno suonato a lutto molte volte, stavolta suoneranno a festa».

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