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A Bozzolo festeggiato il 50° di sacerdozio di don Gianni Maccalli

Domenica 17 ottobre a Bozzolo, nella chiesa parrocchiale di S. Pietro, durante la celebrazione eucaristica delle 10.30 è stato ricordato il 50° di ordinazione sacerdotale di don Gianni Maccalli, che qui è stato parroco dal novembre 2008 al settembre del 2017.

Molti i parrocchiani arrivati in chiesa, nella quale sono conservate le spoglie di don Primo Mazzolari, per rivedere, riascoltare e salutare così don Gianni. Con lui hanno concelebrato l’attuale parroco don Luigi Pisani e il vicario don Nicola Premoli.

La celebrazione è stata introdotta dal saluto del parroco don Luigi, che ha ringraziato don Gianni per la sua presenza e ha sottolineato che, come la Bergamasca si distingue dal punto di vista religioso, così il Mantovano si distingue per l’accoglienza e la cordialità.

Questo è un incontro con la comunità di Bozzolo – ha detto don Gianni – contraddistinto dalla gioia di ritrovare tanti volti cari, la chiesa, il coro, gli scout, venuti numerosi a salutarlo, aggiungendo di essersi subito recato al cimitero, dove ha pregato per i defunti e dove ha incontrato i coscritti del 1958,  ora presenti in chiesa, ha detto di essere soltanto un povero parroco e di essere contento se Gesù ha potuto fare un po’ bene attraverso di lui, ha inoltre portato alla comunità i saluti di don Giansante e di don Bruno, ora nella parrocchia di Caravaggio e che entrambi sono stati a Bozzolo, l’uno come parroco e l’altro come collaboratore: così il saluto iniziale di don Gianni.

L’Eucaristia, è stata animata con il canto dalla corale S. Restituto di Bozzolo, diretta da Daniele Dall’Asta e con il servizio liturgico a cura del gruppo dei ministranti coordinato dal vicario don Nicola.

Nell’omelia don Maccalli, commentando il Vangelo di Marco, ha sottolineato che la vita è fatta di incontri, come quelli che Gesù fa sulla strada verso Gerusalemme: il primo è quello con il giovane ricco che gli chiede come deve fare per ereditare la vita eterna. Noi la facciamo mai questa domanda? ha continuato Don Gianni. Gesù risponde che la strada è rappresentata dai Comandamenti e poi guarda quel giovane con amore e capisce che potrebbe  fare di più, per cui gli dice: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e poi vieni e seguimi. Quel giovane sarebbe potuto essere il tredicesimo apostolo, ma lui non lo fa. Anche noi sappiamo quanto sia difficile staccarsi dalla ricchezza!

Il Vangelo di oggi, ha ribadito don Gianni, riporta la richiesta degli apostoli Giovanni e Giacomo a Gesù: “concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Giovanni e Giacomo vanno da Gesù e gli chiedono di fare questo per loro! Ma questo non è il modo di pregare, ha detto don Gianni: pretendere che Dio faccia ciò che vogliamo noi! Quante volte anche noi preghiamo così e ci arrabbiamo perché Dio non fa quello che vogliamo noi.

La vita è fatta di incontri: il primo incontro è in famiglia, dove sono molto importanti le relazioni, il dialogo, gli affetti, l’amore, che generano poi azioni e vissuti positivi nel sociale.

Don Primo Mazzolari, la sera di un Giovedì santo, ha aggiunto don Gianni, ha avuto il coraggio, rivolgendosi alla sua gente presente in chiesa, ai suoi giovani, di chiamare Giuda fratello “nostro fratello Giuda”, e di dire che pregava per lui. Don Primo aveva a cuore anche i lontani, ora noi diciamo che i lontani sono anche coloro che abbiamo vicino, ma coi quali non riusciamo a relazionarci in modo positivo, ad interessarci a loro.

L’augurio di don Gianni, rivolto alla comunità di Bozzolo, è stato quello di avere il coraggio di continuare a vivere come cristiani. Concludendo, don Gianni ha ricordato l’incontro con Papa Francesco, il 20 Giugno 2017, quando, in casa parrocchiale, mentre beveva il caffè, gli ha detto, in modo confidenziale: “Certo è un grande onore per te essere parroco di Bozzolo, aver lavorato nel solco tracciato da don Primo”.

Originario di Fontanella (BG), don Giovanni Maccali  ha trascorso il suo primo decennio di ministero come vicario tra i giovani a Castelleone. E poi ha assunto la responsabilità di parroco: prima ad Agoiolo, poi a Regona, poi ad Arzago d’Adda ed infine a Bozzolo. Ha avuto per questo l’opportunità di conoscere vari contesti culturali e pastorali della nostra Diocesi, abbastanza diversi tra loro e questa pluralità gli ha senza dubbio consentito di arricchire la sua esperienza sacerdotale e umana. Dal 2017 è, per così dire, tornato a casa, nella parrocchia di Caravaggio (il suo paese d’origine è Fontanella (BG), a collaborare all’annuncio del Vangelo in quella comunità. Si è congedato da Bozzolo, dove è rimasto per nove anni, non senza sofferenza, come lui stesso ha detto, per raggiunti limiti di età. E’ stato, nella comunità di Bozzolo, innanzitutto un prete vero: di quelli che vivono con passione e con fermezza la loro missione, un parroco esigente, interessato a vivere il Vangelo e a farlo vivere agli altri, al quale la comunità di Bozzolo è grata per l’umanità e la paternità nei confronti di tutti. Grazie don Gianni anche per i diversi momenti di formazione cristiana che con lei abbiamo vissuto; il tempo ci fa, ora, più di prima, consapevoli che, come cristiani, abbiamo bisogno di significati e contenuti. Molti hanno potuto apprezzare le sue doti di persona schietta, sincera e molto disponibile al dialogo; nelle sue omelie, che sono sempre state ascoltate con attenzione e che spesso ci hanno dato modo di ripensare il percorso della nostra vita cristiana in questo nostro tempo pervaso di relativismo, ha sempre presentato il Signore come vivo in mezzo alla sua Chiesa. I suoi rimproveri sono stati quelli di un padre, preoccupato per i suoi figli: giovani, adulti e anziani.

Ilda Pezzoli