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125° della canonizzazione di sant’Antonio Maria Zaccaria: serie di eventi a San Luca

Il 27 maggio 1897 Papa Leone XIII canonizzava sant’Antonio Maria Zaccaria, cremonese e fondatore, nel 1530, dell’ordine dei Chierici Regolari di S. Paolo, meglio conosciuto come ordine dei Barnabiti. La cerimonia, avvenuta presso la Basilica di S. Pietro, rappresenta un vero e proprio punto di svolta per il pontificato dell’epoca: essa fu infatti la prima canonizzazione solenne dopo gli eventi culminati con la Breccia di Porta Pia.

E proprio in occasione del 125° anniversario della canonizzazione del loro fondatore, la comunità dei Barnabiti di Cremona si appresta a celebrarne il ricordo nella preghiera. Mercoledì 25 marzo, infatti, nel chiostro di San Luca, alle 20.30 si terrà il Rosario cristologico, celebrato attraverso l’utilizzo dei testi scritti dal santo fondatore dell’ordine.

I testi accompagneranno anche le celebrazioni del giorno dell’anniversario: venerdì 27 maggio, infatti, alle 17, sarà occasione di un’ora di adorazione eucaristica nella chiesa di S. Luca, dove alle 18 padre Emiliano Redaelli presiederà la Messa solenne.

 

La storia del Santo

Sant’Antonio Maria Zaccaria nasce a Cremona nel 1502. Nel 1524 si laurea in medicina a Padova. Tornato a Cremona, decide di spiegare Vangelo e dottrina a grandi e piccoli. Viene consacrato prete nel 1528. Cappellano della contessa Ludovica Torelli, la segue a Milano nel 1530. Qui trova sostegno nello spirito d’iniziativa di questa signora e in due amici milanesi sui trent’anni come lui: Giacomo Morigia e Bartolomeo Ferrari. Rapidamente nascono a Milano tre novità, tutte intitolate a san Paolo. Già nel 1530 egli fonda una comunità di preti soggetti a una regola comune, i Chierici regolari di San Paolo. Milano li chiamerà Barnabiti, dalla chiesa di San Barnaba, loro prima sede. Poi vengono le Angeliche di San Paolo, primo esempio di suore fuori clausura. San Carlo Borromeo ne sarà entusiasta, ma il Concilio di Trento prescriverà loro il monastero. Terza fondazione: i Maritati di San Paolo, con l’impegno apostolico costante dei laici sposati. Denunciato come eretico e come ribelle Antonio va a Roma, dove però verrà assolto. Durante un viaggio a Guastalla, il suo fisico cede. Lo portano a Cremona, dove muore a poco più di 36 anni.