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Veglia di Pentecoste, a tema la vocazione

Alcune tipologie di vocazione (sacerdozio battesimale, vita consacrata e ruolo di guida nella Chiesa) sono state al centro della riflessione della veglia di Pentecoste nelle 5 zone pastorali diocesane, grazie anche alle testimonianze di don Arrigo e di suor Maria Domenica.

Ecco il testo e qualche immagine relativa alla veglia di Cremona di sabato 8 giugno.

     

Sabato 8 giugno

Veglia di Pentecoste

 

 

UNO, ALCUNI, TUTTI

 

 

               

 

Canto d’inizio

 

Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che lui ha detto a noi.

 

Noi ti invochiamo, Spirito di Cristo,
vieni tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi, fa’ che noi vediamo
la bontà di Dio per noi.

Vieni o Spirito dai quattro venti
e soffia su chi non ha vita.
Vieni o Spirito e soffia su di noi,
perché anche noi riviviamo.

Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,
insegnaci a lodare Iddio.
Insegnaci a pregare, insegnaci la via,
insegnaci tu l’unità.

 

 

RITI D’INIZIO

 

 

P       Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

T       Amen.

P       Benediciamo il Padre che ci ha fatti suoi figli e figlie nell’acqua e nello Spirito

per rinnovare il volto della terra.

 

C       Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli

T       Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli

P       Benediciamo il Figlio che ha effuso lo Spirito su apostoli e discepoli

per inviarli a evangelizzare tutta la terra.

T       Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli

P       Benediciamo lo Spirito di amore e forza che dà ai credenti il coraggio della testimonianza evangelica.

T       Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli

P       Cari fratelli e sorelle, il tema di questa veglia ci ricorda come lo Spirito Santo soffi su tutti, ma abbia su ciascuno un progetto che si addice alla singola creatura. I brani biblici ed il magistero di papa Francesco ci aiuteranno appunto a riflettere e pregare per il sacerdozio battesimale, le chiamate alla vita consacrata ed il ministero petrino che regge la Chiesa. Le testimonianze di suor Maria Domenica e di don Arrigo saranno ulteriori, preziosi tasselli per comprendere ciò che lo Spirito opera in coloro che gli lasciano spazio.

P       Preghiamo.

Ascolta, o Dio, la tua Chiesa

unita in concorde preghiera in questa santa veglia

a compimento della Pasqua perenne;

scenda sempre su di essa il tuo Spirito,

perché illumini la mente dei fedeli

e tutti i rinati nel Battesimo

siano nel mondo testimoni e profeti.

Per Cristo nostro Signore.

T       Amen.

PRIMO MOMENTO

Lo Spirito su… tutti: il sacerdozio battesimale

 

 

L       Dagli Atti degli Apostoli

8, 35-39

In quei giorni, Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c’era acqua e l’eunuco disse: «Ecco qui c’è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?». Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando furono usciti dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino.

 

           

L       Dal messaggio di papa Francesco per la 56ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

 

Penso anzitutto alla chiamata alla vita cristiana, che tutti riceviamo con il Battesimo e che ci ricorda come la nostra vita non sia frutto del caso, ma il dono dell’essere figli amati dal Signore, radunati nella grande famiglia della Chiesa. Proprio nella comunità ecclesiale l’esistenza cristiana nasce e si sviluppa, soprattutto grazie alla Liturgia, che ci introduce all’ascolto della Parola di Dio e alla grazia dei Sacramenti; è qui che, fin dalla tenera età, siamo avviati all’arte della preghiera e alla condivisione fraterna. Proprio perché ci genera alla vita nuova e ci porta a Cristo, la Chiesa è nostra madre; perciò, dobbiamo amarla anche quando scorgiamo sul suo volto le rughe della fragilità e del peccato, e dobbiamo contribuire a renderla sempre più bella e luminosa, perché possa essere testimonianza dell’amore di Dio nel mondo.

Salga a te Signore l’inno della Chiesa,

l’inno della fede che ci unisce a te.

Sia gloria e lode alla Trinità,

santo santo santo per l’eternità.

 

Una è la fede una la speranza,

uno è l’amore che ci unisce a te.

L’universo canta lode a te, Gesù,

gloria al nostro Dio, gloria a Cristo Re.

 

Fonte d’acqua viva per la nostra sete,

fonte di ogni grazia per l’eternità.

Cristo, uomo e Dio, vive in mezzo a noi,

egli nostra via vita e verità.

      Preghiamo.

A chi, per la forza della tua grazia

e per l’azione trasformante dello Spirito santo

è interiormente rinato nel battesimo,

dona, o Padre,

di vivere senza pentimenti e senza stanchezza

come figlio del regno dei cieli.

Per Cristo nostro Signore.

T       Amen.

 

 

 

SECONDO MOMENTO

Lo Spirito su… alcuni: i ministeri ecclesiali

 

L       Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti

12,4-11

Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

.

L       Dalla sintesi conclusiva della due giorni diocesana di Triuggio del marzo scorso

A Triuggio, tutti insieme, laici e presbiteri con il nostro vescovo, abbiamo vissuto una relazione fraterna, acquisendo la consapevolezza di essere sullo stesso piano, pur nel rispetto dello specifico ministero di ognuno. Questo ha fatto nascere il desiderio di vivere le nostre parrocchie come luoghi in cui far crescere una compartecipazione sempre più matura in vista di una vera e piena corresponsabilità di tutti i fedeli, eredità del Vaticano II non ancora pienamente recepita. Abbiamo riflettuto su una Chiesa fondata sull’annuncio della Buona Novella. Una Chiesa che riconosce dignità di soggetto a ciascuna condizione di vita, ognuna portata – secondo gli specifici carismi – ad annunciare il Cristo risorto. Una Chiesa in cui ciascuno, in una logica di corresponsabilità, porta la sua croce. Serve rivedere le dinamiche partecipative: da unidirezionale a pluridirezionali. Come si fa a discernere insieme? Come essere una chiesa sinodale? Valorizzando i carismi, chiamando in causa, imparando a costruire insieme, ripensando la presidenza verso una leadership trasformativa e compartecipata.

Eccomi, eccomi!

Signore io vengo.

Eccomi, eccomi!

Si compia in me la tua volontà.

Il sacrificio non gradisci,

ma m’hai aperto l’orecchio,

non hai voluto olocausti,

allora ho detto: Io vengo!

Sul tuo libro di me è scritto:

Si compia il tuo volere.

Questo, mio Dio, desidero,

la tua legge è nel mio cuore.

La tua giustizia ho proclamato,

non tengo chiuse le labbra.

Non rifiutarmi Signore,

la tua misericordia.

Testimonianza di suor Maria Domenica

      Preghiamo.

Dio onnipotente,

concedi alla tua Chiesa

di esser sempre fedele alla sua vocazione

di popolo radunato

dall’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,

per manifestarsi al mondo

come segno di santificazione e di comunione,

e condurre gli uomini alla pienezza del tuo amore.

Per Cristo nostro Signore.

T       Amen.

TERZO MOMENTO

Lo Spirito su… Uno: il servizio della comunione

 

 

L       Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

4,11-16

Fratelli, è il Signore che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.

L       Dall’introduzione al Rito delle Ordinazioni

 

Il rilievo dato alla funzione ministeriale non deve oscurare la sua relazione essenziale con la persona del Cristo servo, capo e pastore, sacerdote e maestro. Il ministero è segno e strumento dell’unico Salvatore, Cristo Gesù, e in suo nome parla e agisce al servizio del popolo. Cristo ha chiamato gli uomini a collaborare alla sua opera di salvezza e con essi continua, mediante lo Spirito presente nella Chiesa, la sua azione illuminatrice e santificatrice. Ciò appare con il massimo di chiarezza nei sacramenti: i gesti sacramentali posti dal ministro sono azioni personali del Cristo risorto. E anche l’annuncio della Parola è rivestito dell’autorità del Signore. I vescovi, i presbiteri e i diaconi sono in modo particolare configurati a lui dal segno del carattere indelebilmente impresso nelle loro persone e sono impegnati a realizzare una unione sempre più intima con lui come suoi strumenti nella grande opera di salvezza. La piena dedizione dei ministri in un servizio costante e disinteressato, aiuta tutta la Chiesa a maturare una coscienza ministeriale e a esprimere dal suo seno altri servizi per l’espansione del regno di Dio.

 

 

Gloria a te, Cristo Gesù,

oggi e sempre tu regnerai!

Gloria a te! Presto verrai:

sei speranza solo tu!

 

Sia lode a te! Vita del mondo,

umile Servo fino alla morte,

doni alla storia nuovo futuro.

Solo in te pace e unità!

Amen! Alleluia!

 

Sia lode a te! Grande Pastore,

guidi il tuo gregge per vie sicure

alle sorgenti dell’acqua viva.

Solo in te pace e unità!

Amen! Alleluia!

 

 

Testimonianza di don Arrigo (audio)

 

 

 

SUPPLICA

P       Trascorsi i giorni dell’antica Pentecoste scese dal cielo sugli apostoli lo Spirito consolatore. Il suo vento impetuoso spinga la nostra Chiesa, – pastori e fedeli -, per le strade del mondo al servizio dell’uomo.

Solista        Soffio di vita, forza di Dio: vieni, Santo Spirito!

Tutti  Soffio di vita, forza di Dio: vieni, Santo Spirito!

L       Spirito, luce e guida del popolo di Dio,

rendi salda la fede nella Chiesa cremonese.

Spirito di fraternità,

fa’ fiorire in mezzo a noi vocazioni, carismi e ministeri.

Spirito, fuoco che fondi in unità,

donaci presbiteri e diaconi,

capaci di spezzare al tuo popolo il pane della Parola.

Spirito, voce dei profeti,

dona entusiasmo a genitori, catechisti ed educatori

per evangelizzare ancora la città degli uomini.

Spirito dell’amore,

infiamma chi serve i fratelli

e lavora per la fraternità tra gli uomini.

Spirito di riconciliazione,

educa i popoli alla pace e alla concordia.

Spirito della vita,

dona a tutti noi speranza nel domani

e ai defunti la gioia della risurrezione.

P       Ora, insieme, come popolo di Dio, fratelli e sorelle che vivono e testimoniano la loro fede in questa porzione di umanità, alziamo mani e voce al Dio della storia che sa di che cosa abbiamo bisogno, perché il suo regno cresca nel cuore di ogni uomo. Osiamo cantare:

         Padre nostro.

P       Padre Santo,

fa’ che la tua Chiesa, fedele alla sua missione,

condivida sempre le gioie e le speranze dell’umanità

e si riveli come lievito e anima del mondo,

per rinnovare in Cristo la comunità dei popoli

e trasformarli nella tua famiglia.

Per Cristo nostro Signore.

T       Amen.

CONCLUSIONE

P       Il Signore sia con voi.

T       E con il tuo spirito.

P       Vi benedica Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo,

T       Amen.

P       Andate in pace. Alleluia, alleluia.

T       Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

Gloria a te, Cristo Gesù,

oggi e sempre tu regnerai!

Gloria a te! Presto verrai:

sei speranza solo tu!

 

Sia lode a te! Tutta la Chiesa,

celebra il Padre con la tua voce,

e nello Spirito canta di gioia.

Solo in te pace e unità!

Amen! Alleluia!

La Veglia delle Palme, Maria e la vocazione

La Veglia delle Palme 2018, che si è svolta, come da tradizione, presso il Palazzetto dello Sport, è stata densa di spunti di riflessione, anche vocazionali. Il tema, “Meraviglie di Grazia”, si riagganciava direttamente al messaggio del Papa per la XXXIII giornata mondiale della gioventù. Partendo dai comprensibili timori che ci accompagnano nella vita quotidiana, attraverso il discernimento e facendoci accompagnare dalla figura di Maria, papa Francesco ci incoraggia ad affrontare la vita con coraggio.

Anche il Vescovo Antonio, tirando le fila delle testimonianze della Veglia (in particolare quella, davvero profonda e significativa, del missionario laico Andrea Franzini) ha esortato i presenti ad una speranza concreta, facendo anche lui riferimento all’esempio di Maria e consegnando poi alla fine, insieme alle palme, anche un “mandato”, segno di un impegno tangibile.

Sinodo giovani, chiamati ad esprimerci.

La sera di venerdì 3 novembre, la veglia zonale in occasione dell’apertura della fase centrale del sinodo giovani ha visto la partecipazione di parecchia gente, da tutta la città. Dopo una cena a base di dolce e salato, consumata nei locali dell’oratorio della parrocchia di S. Ambrogio, ci siamo spostati nel salone al di sotto della chiesa, dove, con l’aiuto del Vescovo e dello staff FOCR, è stato presentato lo Strumento di Lavoro. Si tratta, cioè, della sintesi della fase di ascolto del primo anno, che raggruppa le riflessioni pervenute da parrocchie ed oratori. Tali idee sono state raggruppate in 5 aree tematiche: la chiesa, gli affetti, il futuro, la fede, gli stili di vita. Ciascuno di essi costituirà un ordine del giorno per ognuna delle 5 assemblee sinodali che si terranno, una al mese da gennaio e maggio, nelle cinque nuove macrozone. I rappresentanti, in quella sede, elaboreranno ulteriormente le riflessioni già compiute, nel tentativo di mettere a fuoco in maniera ancora più chiara la loro percezione della fede e della Chiesa, ciò che si aspettano dalla comunità ecclesiale e come possono contribuire essi stessi a renderla sempre più compatta e viva.

Soncino la vocazione ad essere parrocchia (in un momento cruciale)

In apertura della festa dell’oratorio, la parrocchia di Soncino, nella sera mi mercoledì 30 agosto, con l’aiuto del Centro Diocesano Vocazioni, ha colto l’occasione per riflettere sul senso della comunità e della vocazione di ciascuno a costituirne una parte insostituibile. Il tutto, con spirito di gratitudine per il servizio pastorale svolto dal parroco uscente, don Mario, in attesa del suo successore, don Giuseppe.

Soncino, 30-09-2017

Momento di preghiera con la comunità parrocchiale

 

Canto iniziale: “Chiesa di Dio”

Chiesa di Dio, popolo in festa,
alleluia, Alleluia!
Chiesa di Dio, popolo in festa,
canta di gioia il Signore è con te!

Dio ti ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé:
spargi nel mondo il suo Vangelo, seme di pace e di bontà.

 

Introduzione: Cosa significano per noi le dimensioni oratorio – parrocchia – famiglia – chiesa

 

PRIMA PARTE: LE FONDAMENTA

Legge un anziano:

Le persone mature, in parrocchia, hanno il compito di indirizzare attraverso la loro saggezza, l’esperienza, il senno, il discernimento. Sono anche la memoria storica della comunità, che tengono viva raccontando ai più giovani gioie e dolori, fatiche e soddisfazioni che hanno fatto crescere questa grande famiglia. Ma anche loro, come tutti, hanno bisogno di farsi illuminare dalla parola di Dio, che ascoltiamo dal libro della Sapienza.

 

Sap 4, 11-16

[11]La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. [12]Chi la ama ama la vita, quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia. [13]Chi la possiede erediterà la gloria, qualunque cosa ntraprenda, il Signore lo benedice. [14]Coloro che la venerano rendono culto al Santo, e il Signore ama coloro che la amano. [15]Chi l’ascolta giudica con equità; hi le presta attenzione vivrà tranquillo. [16]Chi confida in lei la otterrà in eredità; i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.

 

Di nuovo una persona matura: Signore, aiutaci a vivere sempre questo atteggiamento, per dare sicurezza e solidità alla comunità intera.

 

Segno: viene portato al centro una pietra, simbolo delle fondamenta. Nel mentre, viene cantato il solo ritornello del canto “Se il Signore non costruisce la città”

 

SECONDA PARTE: LE PARETI.

Parla un adulto:

Raccogliendo l’eredità di chi li ha preceduti, gli adulti di oggi hanno il compito di edificare veramente la Chiesa e, più nel concreto, la parrocchia e l’oratorio. Essi ne costituiscono le mura, di cui ognuno è un insostituibile mattone. Anche per loro, la Parola di Dio è il punto di partenza, per comprendere a fondo e giocare correttamente il proprio ruolo. La ascoltiamo nella prima lettera di Pietro

 

1Pietro 2

4 Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5 anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. 6 Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso.
7 Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato
è divenuta la pietra angolare, 
8 sasso d’inciampo e pietra di scandalo.

Parla di nuovo un adulto: aiutaci a non dimenticare mai, o Signore, che per costruire davvero un edificio spirituale, dobbiamo sempre stringerci a te, pietra viva. Insegnaci a confidare non nella nostra solidità, ma nella Tua. Amen

 

Segno: viene portato al centro un mattone. Intanto, viene eseguito il canto “Tu sei” (“Soffierà”).

 

TERZA PARTE: LE FINESTRE SUL MONDO.

Parla un adolescente / un giovane:

La Chiesa ha bisogno non solo di tradizione, saggezza e solidità, ma anche di una ventata di aria nuova, di modi di vedere differenti che le impediscano di chiudersi e la “obblighino” a guardare fuori di sé. Questa è la missione dei giovani, che portano una componente di salutare “rimescolamento” nel popolo di Dio. In questo, devono seguire l’esempio dello Spirito Santo, che rinnova e vivifica. Lasciamoci istruire dalla Bibbia sul modo in cui questo può avvenire.

At 2, 1-11

1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

 

Segno: viene portato al centro un campanello, mentre viene eseguito il solo ritornello del canto “Invochiamo la tua presenza” (Vieni Spirito…)

 

QUARTA PARTE: LA PIANTICELLA

Parla un ragazzo delle medie o un bambino delle elementari. La comunità deve anche prendersi cura di chi sta crescendo, che dà vitalità alla comunità e, al tempo stesso, ha bisogno di essere protetto e accompagnato. Come i fiori in un giardino, come gli alberi appena piantati. Ecco come il Vangelo ci descrive lo stile di chi costituisce la parte più giovane della famiglia parrocchiale.

Luca 2:51-52

51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Riprende la parola il ragazzo:

Aiutaci, o Signore, a crescere docili al Tuo insegnamento, attraverso l’esempio di quelli più grandi di noi. Insegnaci ad avere l’entusiasmo dei giovani unito alla pazienza di chi vuole crescere bene.

 

Segno: una pianticella viene portata in mezzo, mentre si esegue il ritornello del canto “Con te faremo cose grandi”.

 

Al termine di ogni parte, ognuna delle tra categorie che NON ne fanno parte pensa cosa chiederebbe a questa fascia di età per il bene della Chiesa. Poi, tutti insieme, li si affida a Maria con un’Ave Maria.

 

CONCLUSIONE

Ora, preghiamo per don Mario e per don Giuseppe. Prende la parola Arrigo.

“Signore, ti affidiamo ora don Mario, che per anni ha fatto crescere questa parrocchia con dedizione paterna, e don Giuseppe che sta per raccoglierne il testimone. Aiuta entrambi a comprendere cosa il Signore chiede loro, in questa nuova fase del loro ministero, e noi a star loro vicino, con la preghiera e l’azione, affinché la fisionomia di questa famiglia parrocchiale ne risulti non diminuita, ma solo evoluta. Padre nostro…… Ave Maria. Benedizione.

 

 

Canto finale: “Vieni e seguimi”

 

 

Lascia che il mondo vada per la sua strada.
Lascia che l’uomo ritorni alla sua casa.
Lascia che la gente accumuli la sua fortuna.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare spieghi la vela.
Lascia che trovi affetto chi segue il cuore.
Lascia che dall’albero cadano i frutti maturi.
Ma tu, tu vieni e seguimi, tu vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini
e sarai sale della terra
e nel mondo deserto aprirai
una strada nuova. (2v)

E per questa strada va’, va’
e non voltarti indietro, va’. (da capo)

…e non voltarti indietro.