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S. Amborgio, i genitori riflettono sulla fede e la vita

Si è rivelata fin da subito molto partecipata la riflessione con i genitori dei ragazzi di catechismo della parrocchia di S. Ambrogio a Cremona, nel pomeriggio di sabato 17 marzo. Ecco il testo utilizzato per la riflessione.

S. Ambrogio – Un momento di riflessione con i genitori dei ragazzi del catechismo. Sabato 17 marzo 2018

GENITORE: UN MESTIERE SOLITARIO?

ALCUNE VOCI DALLA VITA QUOTIDIANA Io: è tutta settimana che corro, ho le idee confuse e non riesco a metterle in ordine. Mio figlio: perché dovrei impegnarmi, se nella mia classe non lo fa quasi nessuno? Il mio datore di lavoro: devi coprire il turno della notte anche stavolta. Mia moglie: possibile che la parte del “cattivo” con i figli tu non voglia mai assumertela e debba sempre essere io quella che dice i “no”? Mio marito: pensaci tu, che sei più portata, a queste faccende dei figli. I miei conti: questo mese sembra proprio che le uscite siano maggiori delle entrate. I mass media: ascolta tutte le opinioni, così potrai finalmente formartene una tua, personale. Gli insegnanti di mio figlio: avrebbe grosse potenzialità, ma sembra che non abbia ancora deciso di farle fruttare. Io: ma chi me lo fa fare?

Dal vangelo secondo Marco Mc 9,2-10

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. A GRUPPI: ci confrontiamo a gruppetti, utilizzando, se lo si desidera, questi spunti: • In quali delle “voci” copra riportate mi riconosco maggiormente? In quali meno? • C’è qualche “strategia” particolare per non rimanere intrappolati in queste logiche? • Quali sono le soluzioni che più spesso pratichiamo per sfuggire allo stress? • Il brano di Vangelo riportato potrebbe in qualche modo essere d’aiuto? E la fede in generale?
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CONFRONTO TUTTI INSIEME Per proseguire insieme la riflessione: siamo soli in mezzo a tutto questo? Due possibili risposte: SI’. Allora la vita diventa una gara a eliminazione, in cui resta in piedi il più forte. NO. Allora dobbiamo trovare chi sono i potenziali alleati. Qualche punto rassicurante. • La vita non è una giungla • Non dobbiamo caricarci sulle spalle tutto quanto. • Abbiamo dei modelli da prendere come riferimento • Possiamo farci aiutare e, a nostra volta, aiutare qualcuno • Esiste qualche “manuale di istruzioni” per la vita. DI uomo, di donna, di genitore. • Esistono una casa più grande ed una famiglia più grande dei quali siamo membri di diritto. • Da questa famiglia e da questa casa più grande abbiamo tutto il diritto di aspettarci degli aiuti, ma anche il dovere di fornire un contributo. • Se ci sentiamo stanchi, spossati, “scarichi”, forse non ci siamo “nutriti” correttamente, o non abbiamo fatto i giusti esercizi.

Qualche approfondimento, altrettanto rassicurante. • La vita di fede non è un peso ulteriore, ma, piuttosto, un punto di ristoro. • E’ facile capirlo applicando all’anima i criteri di benessere che solitamente applichiamo al corpo (o alla mente) • Esiste una dimensione comunitaria che dovremmo sentire come naturale, familiare, rassicurante. • Ritrovare un modo di vivere “interiormente sano” è possibile e fattibile, più di quanto si pensi.

LASCIAMOCI AIUTARE DAI VANGELI DI QUARESIMA, con spunti: • Per i genitori • Per i figli

Vangelo Per noi Per i figli Le tentazioni Di riuscire a cavarcela, come genitori, navigando a vista e senza direttive Di vederli ricchi, famosi, realizzati (ricchi fuori e poveri dentro) La trasfigurazione La ricarica che può darci il Signore la gioia di vedere Dio all’opera in loro La cacciata dei mercanti dal tempio Saper difendere gli spazi sacri del dialogo, del silenzio, della preghiera Difenderli da ciò che li può contaminare. Insegnare loro a non lasciarsi contaminare
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lI sacrificio e la luce Non aver paura della verità, perché, anche se può essere scomoda all’inizio, ci porta sicurezza e gioia in seguito
Insegnare loro a rinunciare a qualcosa per far splendere dentro di sé la luce di Cristo
Il seme che muore Accettare in un’ottica di fede le apparenti “sconfitte” quotidiane
Accettare il distacco, per il loro bene
Domenica delle Palme
Andare alla radice del rapporto con Dio senza prendere troppo sul serio successi o insuccessi
Insegnar loro a diffidare dei successi illusori
Lavanda dei piedi (giovedì santo)
Saperci mettere a servizio della famiglia, del prossimo, della Chiesa
Insegnar loro che fare qualcosa per gli altri non è umiliante
Morte in croce (venerdì santo)
Comprendere che Dio è più importante anche della vita terrena
Che cosa è più importante nella vita
Veglia Pasquale Lasciare al Signore il tempo di agire
Celebrare e rendere onore alle cose importanti
Resurrezione Saper gioire dei miracoli di Dio trasformandoli in gratitudine
Insegnar loro che una apparente sconfitta prelude a una vera vittoria

Di nuovo: confronto tutti insieme con interventi in plenaria: • Qual è la fatica maggiore che sperimento nelle mie giornate? • Riesco a trovare il tempo e il modo per fermarmi e riflettere? Per pregare? • Tra gli episodi o le situazioni dei Vangeli della Quaresima ce n’è uno che sento particolarmente calzante per darmi ispirazione forza in questa fase della mia vita? Brano di Vangelo finale: la Resurrezione di Gesù. La vita non è facile, abbiamo momenti di seria difficoltà, ma il Signore ci guida ad un esito certo. Però dobbiamo seguirlo. E’ una sicurezza sia per noi, sia per i nostri figli.

Mc 16, 1-7 Dal Vangelo di Marco. Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levar del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolar via la pietra all’ingresso del sepolcro?” Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.

Sinodo giovani, chiamati ad esprimerci.

La sera di venerdì 3 novembre, la veglia zonale in occasione dell’apertura della fase centrale del sinodo giovani ha visto la partecipazione di parecchia gente, da tutta la città. Dopo una cena a base di dolce e salato, consumata nei locali dell’oratorio della parrocchia di S. Ambrogio, ci siamo spostati nel salone al di sotto della chiesa, dove, con l’aiuto del Vescovo e dello staff FOCR, è stato presentato lo Strumento di Lavoro. Si tratta, cioè, della sintesi della fase di ascolto del primo anno, che raggruppa le riflessioni pervenute da parrocchie ed oratori. Tali idee sono state raggruppate in 5 aree tematiche: la chiesa, gli affetti, il futuro, la fede, gli stili di vita. Ciascuno di essi costituirà un ordine del giorno per ognuna delle 5 assemblee sinodali che si terranno, una al mese da gennaio e maggio, nelle cinque nuove macrozone. I rappresentanti, in quella sede, elaboreranno ulteriormente le riflessioni già compiute, nel tentativo di mettere a fuoco in maniera ancora più chiara la loro percezione della fede e della Chiesa, ciò che si aspettano dalla comunità ecclesiale e come possono contribuire essi stessi a renderla sempre più compatta e viva.