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Verso la 58ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

In occasione della 58ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il cui tema è ‘La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due’ (GE 141),  papa Francesco, nel suo messaggio, pone come modello la figura di san Giuseppe, quale “custode della vocazione”, delineandone la figura a partire da tre dimensioni: il sogno (le decisioni più importanti della sua missione derivarono da sogni ispirati da Dio); il servizio; la fedeltà.

Il messaggio merita una lettura approfondita a cui dedicare il giusto tempo, ma è subito interessante notare che il Santo scelto dal Papa per parlarci della vocazione abbia uno stile discreto, tenace, premuroso, umile.

Così dovremmo essere noi, quando ci rapportiamo con le vocazioni, e, almeno nelle intenzioni, così prova ad essere il contributo del Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, che, oltre a presentare il materiale predisposto dal Centro Nazionale Vocazioni (nella lettera di accompagnamento in allegato), prova anche a proporre quattro schede (per le elementari, le medie, le superiori ed i giovani) tendenzialmente fruibili sia a livello individuale, sia per una riflessione comunitaria, che si trovano anche esse in allegato.

A tutti coloro che hanno a cuore l’accompagnamento vocazionale di giovani e ragazzi, l’augurio migliore affinché la figura di San Giuseppe ed il suo stile siano da guida a tutti noi per quest’opera preziosa, delicata, stupenda.

Don Davide Schiavon, incaricato diocesano per la pastorale vocazionale, a nome di tutta l’équipe.

Scheda 1 PRESENTAZIONE – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 2 ELEMENTARI – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 3 MEDIE – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 4 SUPERIORI – Giornata Vocazioni 2021 1

Scheda 5 GIOVANI – Giornata Vocazioni 2021

“Datevi al meglio per la vita”, 57ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Cari confratelli, religiosi /e ed amici laici,

la 57ma giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni del 3 maggio, dal titolo “Datevi al meglio per la vita”, nonostante le circostanze eccezionali in cui ci troveremo a celebrarla, non perde il suo valore, proprio perché si tratta appunto di preghiera, prima ancora che di azioni o iniziative specifiche.

Credo, quindi, che possa non essere del tutto inutile raggruppare alcuni materiali che possano venire utilizzati non certamente per celebrazioni comunitarie, quanto per riflessioni personali, dato che le persone possono essere facilmente raggiunte attraverso strumenti che ci siamo ormai abituati ad utilizzare di frequente, partendo dai più semplici (email, whatsapp, siti parrocchiali) fino ad arrivare a quelli che abbiamo “scoperto” più di recente (videoconferenze e, per chi è ancora più tecnologico, dirette streaming).

In questa particolare circostanza, in cui tutte le nostre riflessioni, anche quelle vocazionali, sono in qualche maniera influenzate dall’emergenza che ci ha tenuti “in ostaggio” da diverse settimane, credo sia utile offrire una chiave di lettura davvero profonda e completa, dal punto di vista spirituale e sapienziale, offertaci dal predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, che nell’omelia dell’azione liturgica del Venerdì Santo ci ha permesso di inquadrare in un’ottica al tempo stesso di fede e di ragione i tempi difficili che stiamo vivendo. Ogni discorso “vocazionale”, riguardante cioè quello che Dio chiede ad ognuno, non può prescindere da queste considerazioni.

Nella speranza di poter pregare e celebrare presto in comunità di persone riunite in carne ed ossa, vi auguro una buona preghiera, augurio accompagnato da una constatazione di speranza: posso assicurare che anche in questi frangenti, qualche giovane ha iniziato ad interrogarsi sulla sua vocazione, segno che anche dalla fatica e dalla sofferenza può nascere del bene.

I saluti più cari.

Don Davide Schiavon (incaricato diocesano per il CDV)

https://vocazioni.chiesacattolica.it/datevi-al-meglio-della-vita-cristus-vivit-143/

La pagina del Centro Nazionale Vocazioni con il messaggio del Papa ed altri utili sussidi, scritti e multimediali.

https://vocazioni.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/10/2020/02/04/GMV20_MESSAGGIO-DEL-PAPA.pdf

Il link specifico al messaggio del Papa

http://www.cantalamessa.org/?p=3883

La riflessione di padre Cantalamessa durante l’azione liturgica del Venerdì Santo appena trascorso.

http://www.vocazionicremona.it/2018/08/10/la-palestra-della-preghiera-mettiamoci-in-forma/

Tutti parlano, in queste settimane, di non perdere la forma, e qui c’è un piccolo sussidio per non perdere quella spirituale. Anche la preghiera può essere perfezionata, allenata, resa forte.

http://www.vocazionicremona.it/2018/08/10/la-fede-vista-da-youtube-in-140-video/

Anche youtube può essere una fonte preziosa di spunti vocazionali per i giovani. Ecco una selezione di video che possono aiutare a riflettere (e a ritrovare se stessi)

56ma giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, una riflessione

Ecco una riflessione di don Davide, apparsa su “Avvenire” di domenica 12 maggio, in occasione della 56ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

La giornata mondiale di preghiera per le vocazioni è una occasione preziosa per pregare, appunto, ma anche per riflettere sulle dinamiche della chiamata. Per comprendere tali dinamiche, occorre seguirne l’ordine di manifestazione, tenendo conto cioè di chi inizia l’opera, chi ne compie la parte maggiore e chi, più modestamente, ricopre il ruolo di gregario, aiutante o, in linguaggio più nobile, di facilitatore.

Stando così le cose, siccome è Dio a chiamare, la prima indicazione per noi cristiani ci spinge verso l’adorazione, la contemplazione e, appunto, la preghiera. La preghiera per le vocazioni è infatti, innanzi tutto, una constatazione di quest’opera di Dio e un allinearci ad essa. Il gradino successivo consiste nel rispetto e nella “simpatia”, possibilmente sostenuti da un aiuto concreto, verso tutto ciò che favorisce una accoglienza positiva della chiamata.

Questa è precisamente la linea di condotta scelta dal Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, che fa della collaborazione con sacerdoti, parrocchie ed oratori il suo punto focale. Quindi, riepilogando, è appunto Dio che prende l’iniziativa, la pastorale ordinaria (parrocchie e oratori) rema nella stessa direzione e la pastorale vocazionale si propone un po’ come il lievito, o il sale, che, quando se ne ravvisa la necessità, aggiunge qualcosa che permette al lavoro fatto in precedenza di essere ancora più fecondo.

Un terzo livello, ed è quello che è attualmente in fase di gestazione per il prossimo anno pastorale in un ambito più propositivo, ė il tentativo di creare situazioni e occasioni nuove, cioè di rimescolare il terreno in maniera più radicale perché nuovi accostamenti possano favorire lo scoccare della scintilla vocazionale. Si tratta, in concreto, di proporre settimane residenziali per adolescenti, con spunti spirituali solidi e al tempo stesso fruibili da ragazzi delle superiori.

Due poli della diocesi, la casa parrocchiale del Migliaro in città e la casa parrocchiale di Dosimo, sono in fase avanzata di attivazione e ospiteranno, a cominciare da ottobre, gruppetti di 5-6 ragazzi che, frequentando la scuola al mattino e ritrovandosi per pasti, compiti, condivisione e pernottamenti, dal lunedì al giovedì, 4 giorni al mese per 4-5 mesi, saranno aiutati a comprendere cosa Dio suggerisce loro per una vita cristiana più solida e completa, indipendentemente dalla chiamata “specifica” che caratterizzerà poi, più avanti, ciascuno di loro.

Chiediamo a tutti i cristiani, in vista della giornata mondiale di preghiera, di ricordarsi anche di questo tentativo in atto, e ai sacerdoti, nel caso individuino qualche ragazzo / a che potrebbe aderire alla proposta, di fargliela presente. La parte più grande del lavoro, come sempre, la svolgerà comunque il Signore. Questa giornata di preghiera può essere anche l’occasione per ringraziarlo in anticipo.

Don Davide Schiavon a nome dell’équipe diocesana del CDV.

Calvatone, c’è una parentela stretta tra vocazione e grest

E’ stato appunto questo il tema che ha tenuto impegnati, nel tardo pomeriggio di domenica 22 aprile, gli adolescenti di Calvatone nel primo incontro di preparazione al grest, insieme al parroco don Massimo Sanni e a don Davide del CDV, proprio nella 55ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Raramente capita di trovare un gruppo di ragazzi così collaborativi e partecipativi: le premesse per il loro grest sono davvero ottime. Ecco il testo dell’incontro.

Calvatone, incontro con le superiori, domenica 22 aprile 2018

A cosa serve la vita? Come costruirla?

Fase 1: Sondaggio

  • A divertirsi
  • A riempirla di tante cose
  • A capire meglio il mondo
  • A fare del bene al mondo
  • A dimostrare qualcosa, a se stessi o agli altri
  • A stabilire dei record
  • A riposarsi
  • A voler bene a qualcuno
  • A costruire qualcosa
  • A lasciare un segno di sé per la posterità.
  • A essere contenti di esistere e ringraziare per questo motivo.

Fase 2: Per riflettere. In questa fase della tua vita…

  • Ti senti utile o sprecato?
  • Le tue energie ti sembrano ben utilizzate?
  • Stai lavorando per te stesso? Per gli altri? Per qualcosa di più grande?
  • Ti sembra che i tuoi obiettivi siano abbastanza “sfidanti”? Possono tenerti impegnato a lungo, oppure pensi si esauriranno presto?
  • Ti viene mai voglia di trovare qualcosa di tanto grande e tanto “giusto” da essere in grado di tirar fuori il meglio di te?

Fase 3: E il grest? Quest’opera di volontariato, nella forma del fare l’animatore a servizio dei più piccoli, che significato riveste all’interno della mia estate e della mia vita?

Prova a pensare come intendi vivere questa esperienza, mettendo una crocetta di fianco alle opzioni della prima lista, naturalmente solo quelle che fanno al caso tuo.

Fase 4: Ora paragoniamo la nostra vita alla costruzione di un edificio e mettiamo a confronto varie strategie:

  • Cominciare da una capanna, mettendo insieme un po’ di rami e un po’ di foglie. Quando non andrà più bene, la butteremo giù a penseremo al da farsi
  • Partiamo costruendo una baracca in legno. Potrebbe anche bruciare, ma non è troppo difficile da costruire ed il tetto è già più solido.
  • Prendiamo un appartamento in affitto. L’affitto è salato, la casa non è nostra, ma siamo liberi di trasferirci altrove quando vogliamo.
  • Costruiamo una casa nostra, partendo dalle fondamenta. Un amico fidato ha detto che ci dà una mano, sia per i materiali, che per la manodopera. E’ un lavoro più lungo e faticoso, ma poi sarà nostra per sempre e il nostro amico, ingegnere edile, ci garantisce che è antisismica e, per le manutenzioni, ci aiuterà lui.
  1. A cosa assomiglia la capanna?
  2. Cosa ti fa venire in mente la baracca in legno?
  3. E l’appartamento in affitto?
  4. A chi paragoneresti l’amico ingegnere?
  5. Quali sono i “mattoni” della casa in muratura?
  6. Prova ad associare ogni tipologia di costruzione ad una diversa filosofia di vivere il grest. Quali potrebbero essere i risultati in ciascun caso?
  7. Infine, dopo tanto riflettere, a mo’ di meritato relax, proviamo a fare un giochino. Questo disegno di una casa rappresenta il grest. Prova ad associare ogni parte (fondamenta, mura, finestre, tetto, le varie stanze ecc.) ad un particolare momento o aspetto del grest.

 

Fase 5, la Parola di Dio. La casa costruita sulla roccia (MT 7, 21-27)

21 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23 Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. 24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

 

 

E tu, nella tua vita, che abitazione desideri?

La vocazione, un diamante senza pacchetto regalo

Qui di seguito, l’intervista a don Davide del CDV per “Avvenire”, in occasione della 55ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra domenica 22 aprile.

Qual è la cosa più importante che un giovane dovrebbe sapere sulla vocazione?

Partirei da lontano, ma è necessario. La cosa più importante è che Dio ci ama. Quindi la vocazione, prima ancora che trovare un posto nella vita, significa corrispondere a questo amore. Si decide di seguire Dio perché, semplicemente, Lui se lo merita. E’ primariamente una questione di amore da ricambiare. Poi, in seconda battuta, si dà il caso che, seguire il Signore faccia bene anche a noi. E qui diventa anche una questione di realizzazione, che, però, è una diretta conseguenza e non dovrebbe, a mio avviso, costituire il motivo principale.

La vocazione è la dimostrazione più concreta del fatto che, nel fare qualcosa per qualcun altro, si trova il meglio anche per noi stessi. Vuol dire essere disposti a perdere la propria vita per ritrovarla.

 

Perchè un giovane dovrebbe rispondere di sì alla Chiamata? Non c’è in giro, qualche proposta più “gratificante”?

Gesù, nel Vangelo, ci dice che chi lascia tutto per Lui troverà già in questa terra cento volte tanto in parenti, case e campi. Questo, senza attendere troppo, lo si può già constatare in seminario, o in convento, o nella comunità di formazione. Poi, a maggior ragione, è tanto più vero nell’ambito pastorale, quando inizia la missione vera e propria.

A livello spirituale, non manca mai la consapevolezza di dedicarsi alla causa più bella, alta e nobile che esista: lavorare nella vigna del Signore. Questo basterebbe già da solo a fornire le giuste motivazioni.

 

Nella vita del consacrato, a livello di ragioni umane, possiamo dire, prendendo a prestito un’espressione tipica del mondo del lavoro, che anche nella Chiesa ci sia una sorta di “crescita professionale”?

Certamente sì, per questi motivi. La figura del consacrato, oggi, richiede, per dialogare efficacemente con la gente del nostro tempo, una solida base spirituale, che si alimenta con la preghiera; un adeguato bagaglio culturale, da tenere sempre aggiornato; spiccate doti relazionali, anch’esse da affinare sempre; doti di fermezza, per saper guidare una comunità in tempi facili e meno facili; doti diplomatiche, per saper mediare quando è necessario calandosi nelle esigenze di tutti; capacità organizzative per mandare avanti enti, come le parrocchie e le case religiose, che non possono essere lasciate all’improvvisazione. In definitiva, La persona del consacrato è sempre esposta ad opportunità di crescita, basta saperle cogliere.

 

Spesso, quando un giovane pensa al suo futuro, oltre che di punti fermi, va in cerca anche di “sfide” con cui potersi misurare e grazie alle quali poter crescere. Anche se non è propriamente corretto paragonare la vita consacrata ed il mondo professionale, possiamo dire che, anche lavorando per il Signore, ci possano essere obiettivi sfidanti?

Risponderei affermativamente: se qualche giovane cerca “sfide”, certamente si può dire che operare in oratori, parrocchie e comunità è certamente un’impresa impegnativa, che mette a frutto (e, a volte, anche sotto pressione) tutti i talenti di una persona; che certamente non si tratta di un contesto “comodo”, oggi più che mai, ma certamente dinamico e interessante; che il “nemico” principale da combattere si chiama indifferenza religiosa, accompagnata da una certa svalutazione, bisogna dirlo, della figura del consacrato, visto a volte come erogatore di servizi e, occasionalmente, ufficio reclami; che l’autorevolezza non è riconosciuta a prescindere, ma va conquistata sul campo un centimetro alla volta. La ricompensa, per tutto ciò, va ricercata direttamente nel Signore, ma c’è comunque da dire che il valore intrinseco della chiamata rimane più grande di qualunque ostacolo.

La vocazione rimane il più bel dono che Dio può farci. Potremmo paragonarlo a un diamante (qualcosa di inestimabile) senza però la confezione – regalo (aspetti appariscenti che possono farlo sembrare appetibile dall’esterno), e a volte può capitare di vederlo impolverato o non valorizzato per quello che meriterebbe. Ma, con o senza confezione, un diamante rimane tale.

55ma giornata mondiale per le vocazioni e giornata per le Rosarianti

Nella domenica del Buon Pastore si celebra in tutte le comunità cristiane la 55a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Lo slogan biblico che ispira il cammino vocazionale della Chiesa Italiana è: «Dammi un cuore che ascolta» (cf 1Re 3,9). In stretta consonanza con la prospettiva del Sinodo dei Vescovi: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», ecco alcuni sussidi tratti dal sito del Centro Nazionale Vocazioni:

– Uno schema di veglia di preghiera

– Il messaggio di papa Francesco

– Uno schema di adorazione

– Alcune intenzioni da inserire nelle preghiere delle Lodi e dei Vespri

– La preghiera che si può leggere al termine della Santa Messa

Cogliamo anche l’occasione per ricordare, da parte del Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, la possibilità di:

– Seguire le iniziative in programma e già svolte sul sito www.vocazionicremona.it

– Contattare don Davide e, anche tramite lui, gli altri membri dell’équipe diocesana per incontri con i ragazzi, i giovani e gli adulti (anche rosari meditati per gruppi di Rosarianti e Fortes in Fide.

Segnaliamo anche, a nome del Seminario, la Giornata per le Rosarianti, il giorno MERCOLEDI’ 25 APRILE, con il programma seguente:

– Ore 14,00: accoglienza in Seminario

– Ore 14,30: Rosario

– Ore 15,00: S. Messa

– Ore 16,00: rinfresco

– Ore 16,30: Musical su don Bosco, a cura dei seminaristi, che sarà poi replicato in serata

Adorazione Intenzioni per lodi e vespri papa-francesco_20171203_55-messaggio-giornata-mondiale-vocazioni-1 Preghiera per la 55ma giornata mondiale delle vocazioni Veglia-2018

La Veglia delle Palme, Maria e la vocazione

La Veglia delle Palme 2018, che si è svolta, come da tradizione, presso il Palazzetto dello Sport, è stata densa di spunti di riflessione, anche vocazionali. Il tema, “Meraviglie di Grazia”, si riagganciava direttamente al messaggio del Papa per la XXXIII giornata mondiale della gioventù. Partendo dai comprensibili timori che ci accompagnano nella vita quotidiana, attraverso il discernimento e facendoci accompagnare dalla figura di Maria, papa Francesco ci incoraggia ad affrontare la vita con coraggio.

Anche il Vescovo Antonio, tirando le fila delle testimonianze della Veglia (in particolare quella, davvero profonda e significativa, del missionario laico Andrea Franzini) ha esortato i presenti ad una speranza concreta, facendo anche lui riferimento all’esempio di Maria e consegnando poi alla fine, insieme alle palme, anche un “mandato”, segno di un impegno tangibile.

Le prossime iniziative vocazionali

Mentre continuano, su richiesta, gli incontri nelle varie parrocchie con i giovani ed i rosari e le adorazioni vocazionali, si avvicina anche la 54ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, in vista della quale il CDV segnala alcuni promemoria.

  • Venerdì 21 aprile 2017, ore 21,00, in cattedrale a Cremona: incontro vocazionale per i giovani dai 18 ai 30 anni, insieme al Vescovo, come naturale prosecuzione dei 4 incontri avvenuti nelle macro-zone (Casalmaggiore, Cremona – Beata Vergine, Mozzanica e Soresina tra ottobre e novembre). Dopo aver affrontato i dubbi del mondo giovanile e aver rilevato una notevole sete di verità, il tema di questo incontro sarà come pregare partendo dalla Bibbia, con l’aiuto di Simone Ferrari, un insegnante ed educatore della diocesi di Bergamo, che ci aiuterà a farlo concretamente, in maniera accessibile a tutti, e del Vescovo Antonio che ci guiderà anch’egli con una riflessione.
  • Per le rosarianti, gli abbonati a Chiesa in Cammino e le persone che si sentono vicine al Seminario, il pomeriggio di martedì 25 aprile, presso il Seminario stesso si svolgerà il tradizionale momento di incontro, tra preghiera e distensione, così articolato:

Ore 14,00: accoglienza; ore 14,30: rosario; ore 15,00: S. Messa; ore 16.00: momento di festa.

  • Per domenica 7 maggio, 54° giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, alle parrocchie ed alle comunità religiose è stato inviato diverso materiale, per fornire un supporto liturgico strutturato che permetta di pregare insieme alla Chiesa intera perché Dio mandi operai nella Sua messe.
  • Per non appesantire un mese di maggio già ricco di incontri e convocazioni per i consacrati, abbiamo ritenuto di NON mettere in calendario il tradizionale incontro in Seminario sul tema delle vocazioni, destinato prevalentemente ai presbiteri, che negli ultimi anni aveva luogo appena prima della giornata mondiale di preghiera.
  • Dal 6 al 13 agosto, per i giovani la diocesi propone l’esperienza di preghiera a Taizé, per la quale le iscrizioni sono già aperte.

Queste iniziative cercano, nel loro piccolo e senza eccessive pretese, di fare in modo che l’attenzione vocazionale diventi sempre più un’attività “ordinaria” e “feriale”, cioè facente parte del DNA di ogni comunità e singolo. Ancora una volta, non si può non ricordare come ogni vocazione nasca sempre dalla preghiera, che ci interpella tutti.

 

Don Davide Schiavon (incaricato diocesano per la pastorale vocazionale)

Castelleone, adorazione vocazionale nella giornata del Seminario

Si è svolta nel pomeriggio di domenica 12 febbraio, presso la chiesa parrocchiale di Castelleone, un’adorazione vocazionale a cura del CDV, seguita dalla Messa vespertina con un pensiero in tema, nell’ambito della giornata del Seminario organizzata dalla parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo guidata da don Amedeo Ferrari. Anche le Messe del mattino, con i formatori del Seminario, hanno puntato a sensibilizzare le coscienze al tema delle vocazioni sacerdotali. All’adorazione, animata da don Davide Schiavon e da don Giovanni Sanfelici, hanno preso parte una cinquantina di persone.