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Adolescenti, il Pozzo di Giacobbe si risveglia

Nel pomeriggio di mercoledì 2 giugno, presso la casa del Migliaro a Cremona, si è ritrovato il gruppo vocazionale “Pozzo di Giacobbe”, composto da ragazzi delle superiori.

Questi gli scopi dell’incontro: rinnovare un’amicizia, riannodare i fili del percorso già svolto, guardare al futuro e presentare il progetto delle settimane residenziali a potenziali nuovi interessati.

Scopi, tutto sommato, raggiunti in pieno. Ecco qualche immagine ed il calendario dell’iniziativa per l’anno prossimo, il cui obiettivo è, lo ricordiamo, aiutare i ragazzi a nutrire la propria fede e comprendere meglio quale potrebbe essere il progetto del Signore sulla vita di ciascuno, il tutti in un clima di famiglia e di amicizia, sotto la guida di figure adeguate.

Date delle mini – settimane residenziali del pozzo di Giacobbe per adolescenti (solo per
conoscenza). E’ sempre dalla domenica sera al giovedì sera, a parte novembre
NOVEMBRE 2021: dall’1 al 5
DICEMBRE 2021: dal 28 novembre al 2 dicembre
GENNAIO 2022: dal 9 al 13
FEBBRAIO 2022: dal 6 al 10
MARZO 2022: dal 6 al 10

Verso la 58ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

In occasione della 58ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il cui tema è ‘La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due’ (GE 141),  papa Francesco, nel suo messaggio, pone come modello la figura di san Giuseppe, quale “custode della vocazione”, delineandone la figura a partire da tre dimensioni: il sogno (le decisioni più importanti della sua missione derivarono da sogni ispirati da Dio); il servizio; la fedeltà.

Il messaggio merita una lettura approfondita a cui dedicare il giusto tempo, ma è subito interessante notare che il Santo scelto dal Papa per parlarci della vocazione abbia uno stile discreto, tenace, premuroso, umile.

Così dovremmo essere noi, quando ci rapportiamo con le vocazioni, e, almeno nelle intenzioni, così prova ad essere il contributo del Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, che, oltre a presentare il materiale predisposto dal Centro Nazionale Vocazioni (nella lettera di accompagnamento in allegato), prova anche a proporre quattro schede (per le elementari, le medie, le superiori ed i giovani) tendenzialmente fruibili sia a livello individuale, sia per una riflessione comunitaria, che si trovano anche esse in allegato.

A tutti coloro che hanno a cuore l’accompagnamento vocazionale di giovani e ragazzi, l’augurio migliore affinché la figura di San Giuseppe ed il suo stile siano da guida a tutti noi per quest’opera preziosa, delicata, stupenda.

Don Davide Schiavon, incaricato diocesano per la pastorale vocazionale, a nome di tutta l’équipe.

Scheda 1 PRESENTAZIONE – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 2 ELEMENTARI – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 3 MEDIE – Giornata Vocazioni 2021

Scheda 4 SUPERIORI – Giornata Vocazioni 2021 1

Scheda 5 GIOVANI – Giornata Vocazioni 2021

Vocazione: si può parlarne anche oggi?

Il Centro Diocesano Vocazioni, in collaborazione con la Casa delle Comunicazioni della diocesi, ha realizzato un’intervista alla direttrice del CDV di Milano, la psicologa d.ssa Claudia Ciotti. Argomento: l’importanza del “fenomeno vocazione” ai tempi della pandemia.

Ecco qui sotto il link del video (nel canale Youtube della Formazione della Diocesi di Cremona) ed il testo con le tematiche trattate dalla relatrice.

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I giovani e la pandemia: la vocazione non conosce interruzioni

Questo, più o meno, il messaggio dell’incontro avvenuto online nel pomeriggio di sabato 6 marzo e destinato principalmente, ma non solo, ai giovani che già avevano manifestato interesse per il progetto del gruppo Samuele, che sarà necessariamente rimandato al prossimo anno pastorale.

Intanto, comunque, nulla impedisce che il tema “vocazione” possa continuare a fornire utili spunti di riflessione.

Ecco qui sotto la traccia tenuta da don Davide

Copia di Presentazione 6 marzo 2021-compresso

Avvento, Corona Virus e conversione

Smarrimento. Questo mi sembra il termine più adatto per raggruppare in un’unica categoria la vasta gamma di risposte che pare di poter censire in questa nuova ondata di pandemia.

Lo smarrimento, poi, che è uno stato d’animo interiore difficilmente diagnosticabile, può declinarsi in vari tipi di atteggiamenti esteriori, che connotano il tipo di risposta che ciascuno mette in campo per fronteggiare questi tempi di nuova emergenza.

Qualcuno cerca di ignorare il problema e ostenta un attaccamento alle vecchie prassi ed ai vecchi ragionamenti, dando per scontato (o piuttosto illudendosi senza troppa convinzione) che la situazione si normalizzerà e che occorra quindi impiegare fruttuosamente il tempo attuale per poter ritornare prontamente al vecchio stile di vita, appena se ne presenteranno le condizioni.

Altri invece sono in preda all’ansia: paura di ammalarsi, paura di contagiare le persone care, zelo maniacale per tutte le misure di precauzione sanitaria e distanziamento cautelativo, tendenza all’autoreclusione ben oltre le misure raccomandate dagli esperti, disapprovazione e giudizi severi vero coloro che sembrano sottovalutare il problema.

Una terza schiera di persone è data da coloro che minimizzano: i rischi di contagio, la necessità di porre cautele. Costoro ritengono che le libertà personali siano state ingiustamente violate dalle misure restrittive per contenere i contagi e rivendicano il diritto a incontrarsi, a festeggiare il Natale, a ripristinare le abitudini sociali pre-covid.

Poi ci sono coloro che sembrano aver messo da parte il buon senso e iniziano a sragionare. Accusano istituzioni, avanzano pretese assurde, si defilano dai loro doveri, si rifugiano in piccole nicchie tanto artificiali quanto fragili ed illusorie. Alcune insegnanti delle elementari mi raccontano di quanto diventi ogni giorno più difficile avere a che fare con gli adulti (i genitori), che proiettano le loro ansie e scagliano le loro accuse sulla scuola, senza peraltro dimostrare per primi un comportamento responsabile e coerente.

Si potrebbe andare avanti nel tracciare la fenomenologia di questo smarrimento generalizzato, ma preferisco indicare invece un altro tipo di atteggiamento, che ritengo più fruttuoso ed auspicabile, perché basato sulla fede, a sua volta radicata nelle scritture, e che si potrebbe riassumere in “necessità di convertirsi”. In tempi di crisi, chi non ha riferimenti saldi va nel panico, o, per lo meno, in confusione. Le categorie descritte sopra ne sono la dimostrazione. Ma non siamo necessariamente condannati ad uno dei due poli opposti, o far finta di niente, o cedere alla disperazione.

Esiste, secondo me, una terza via, che consiste nel prendere sul serio quel che sta accadendo, e nel trasformarlo in un’occasione chiara, evidente, magari non del tutto spontanea, ma proprio per questo ancor più urgente, di cambiare vita.

2 Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; 3 e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? 4 Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E lasciatili, se ne andò. (Mt 16, 2-4).

E’ evidente che nel mondo sta accadendo qualcosa di grosso, anzi epocale, che non può essere ignorato, minimizzato, derubricato a semplice fase congiunturale. L’Avvento, dal canto suo, ci invita ad attendere la venuta del Signore, a preparare le Sue vie. Credo che le due cose, lette congiuntamente, vadano in una direzione chiara ed inequivocabile: convertirsi non è più facoltativo. Come umanità abbiamo rimandato, dilazionato, ci siamo autoconsolati, autogiustificati, autoassolti. Ora è davvero giunto il momento di tornare a Dio. Con La confessione, l’Eucarestia, i Sacramenti, il Vangelo, la pratica cristiana, il pentimento per i nostri peccati. E’ fuori moda affermarlo? Proviamo a constatare a che punto siamo giunti seguendo le mode. Ora forse è il caso di tornare alle Verità che non seguono fluttuazioni effimere e quindi non tramontano mai, neppure in tempo di pandemia.

Don Davide

Proposte vocazionali per adolescenti e giovani: un po’ di materiale per spiegare il tutto

Cari amici operanti nella pastorale giovanile della diocesi di Cremona,

(consacrati o laici), a nome del Centro Diocesano Vocazioni, colgo l’occasione per illustrarvi brevemente il senso delle iniziative vocazionali di quest’anno e dei volantini che trovate nella busta. E, naturalmente, vi ringrazio in anticipo per l’attenzione che dedicherete a queste poche righe.

In estrema sintesi, per i ragazzi e ragazze delle superiori che frequentano la scuola a Cremona viene riproposta l’esperienza del Pozzo di Giacobbe. Si tratta di gruppi di 4 giorni residenziali (nelle brochure trovate il calendario) a cadenza mensile, da dicembre ad aprile, il cui scopo è di mettere a disposizione degli adolescenti un contesto ottimale per nutrire la propria fede e cominciare a chiedersi quale possa essere il proprio posto nella vita tenendo conto del progetto di Dio, che non ha mai controindicazioni. Come l’anno scorso (che, nonostante l’intoppo della pandemia, ha registrato un bilancio positivo sotto tutti i punti di vista) l’idea è quella di far sperimentare ai partecipanti un’atmosfera di famiglia (che non sia però quella di origine, per creare anche il giusto “stacco” che faciliti nuove dinamiche di gruppo) in cui parlare liberamente di Dio, di fede e di amicizie basate su questi valori. Come sempre, ci rivolgiamo a voi, sacerdoti, consacrate ed educatori, per presentare l’iniziativa ai ragazzi, fidandoci pienamente della vostra conoscenza dei medesimi in merito a chi potrebbe essere destinatario di una proposta certamente bella, ma anche profonda ed impegnativa. Circa la routine giornaliera, quando i ragazzi tornano da scuola, si pranza insieme, si fanno i compiti e seguono proposte di aggregazione, riflessione, catechesi e preghiera che impegnano il pomeriggio e la serata, con la presenza ogni mese di un testimone differente.

Per i giovani dai 20 ai 35 anni di tutta la diocesi (essendo adulti non dovrebbero avere problemi a spostarsi a Cremona), invece, da quest’anno parte l’esperienza ideata trent’anni fa a Milano dal Cardinal Martini: il gruppo Samuele. Si tratta di una domenica pomeriggio al mese, da novembre a maggio, durante la quale, seguendo il metodo ignaziano del discernimento, i partecipanti sono accompagnati a dare sostanza alla propria fede mediante una meditazione biblica, un adeguato contesto per la preghiera, il giusto spazio per l’introspezione al fine di individuare “aree di miglioramento” nella propria vita cristiana e l’opportunità di un confronto con i propri coetanei, il tutto con l’accompagnamento e la supervisione di un’équipe di consacrati e laici che organizzano i vari momenti seguendo l’ormai consolidata prassi milanese. A coloro che desiderano partecipare è richiesta, come a Milano, una breve lettera di motivazione, che illustri le ragioni principali che spingono a intraprendere questo cammino (capire meglio come aderire alla volontà di Dio, trovare un proprio equilibrio come cristiano o anche, magari, dare più sostanza alla propria fede), da indirizzare a don Davide Schiavon (d.schiavon@libero.it). Anche in questo caso, come per gli adolescenti, ci rivolgiamo primariamente a parroci, vicari, educatori ed al loro metro di giudizio in merito a chi proporre l’iniziativa, ma sono possibili, data l’età dei potenziali partecipanti, anche autocandidature. Riteniamo che soprattutto i santuari ed i luoghi di spiritualità particolarmente frequentati, anche attraverso la collaborazione di rettori e confessori, possano essere un luogo privilegiato per far conoscere l’opportunità ai giovani che potrebbero apprezzarla.

Nel ringraziare in anticipo tutti coloro che vorranno collaborare alla diffusione di queste iniziative che, è giusto ripeterlo a scanso di equivoci, semplicemente si affiancano e non sostituiscono mai quelle già attive nelle parrocchie e sul territorio, a nome dell’équipe mi dichiaro naturalmente sempre a disposizione per qualunque chiarimento o ulteriore collaborazione.

Qui sotto, in allegato, la locandina del pozzo di Giacobbe (adolescenti) e del gruppo Samuele (Giovani)

Brochure vocazioni 2021

Ed ecco qui invece un segnalibro specificamente sul gruppo Samuele (giovani)

Segnalibro Gruppo Samuele

I saluti più cordiali uniti ai migliori auguri di un buon anno pastorale.

Don Davide Schiavon, incaricato Centro Diocesano Vocazioni (cell. 3339234456)

Le proposte vocazionali per adolescenti e per giovani 2020 – 2021

Quest’anno la proposta vocazionale del CDV è articolata su due fronti:

  • Adolescenti delle scuole superiori (“Il pozzo di Giacobbe”)
  • Giovani dai 20 ai 35 anni (Il “Gruppo Samuele”)

Il primo dei due file in allegato spiega appunto nel dettaglio le particolarità dei due cammini, il secondo costituisce una panoramica specifica sull’esperienza per adolescenti che, nello scorso anno pastorale passato, ha avuto anche un’appendice online (causa Covid).

Maggiori informazioni presso don Davide

Presentazione Giacobbe e Samuele_PDF-compresso

The Jakob’s Well – Digital Edition_PDF-compresso

Il gruppo Samuele, una proposta vocazionale per i venti – trentenni

Il Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, all’interno dell’area della pastorale giovanile, guarda da sempre con interesse alle buone prassi delle altre diocesi lombarde. Dopo aver infatti preso spunto fruttuosamente da Como con le settimane residenziali per adolescenti del “Pozzo di Giacobbe” (che anche quest’anno saranno riproposte con un calendario che sarà presto reso noto), ora si appresta a seguire la prassi milanese del gruppo Samuele, consistente in un cammino vocazionale a cadenza mensile per venti – trentenni.
Anche in questo caso, i dettagli saranno comunicati a breve, ma, in buona sostanza, si tratterà di una domenica pomeriggio al mese, con ogni probabilità presso la già collaudata casa del Migliaro a Cremona, in cui un gruppo di giovani, non superiori alla decina, con l’accompagnamento di una équipe di laici e consacrati e sotto la guida di un sacerdote “specializzato” nella divulgazione della Sacra Scrittura, potranno meditare sulla Bibbia e soprattutto interrogarsi sulle specifiche implicazioni che la Parola, come voce di Dio, ha sul proprio progetto di vita.
I requisiti per prendere parte a questa iniziativa, consistente appunto in 6-7 appuntamenti a cadenza mensile, è di avere un’età compresa tra i 20 e i 35 anni e nutrire un serio interesse per la propria fede, inteso sia come desiderio di offrirle un nutrimento solido e sostanzioso, sia di indagare attivamente quale potrebbe essere il disegno di Dio sulla propria vita, inteso nel senso più ampio.
Come sempre, il canale comunicativo primario scelto dal Centro Diocesano Vocazioni per diffondere l’iniziativa è ancora costituito dalle parrocchie (sacerdoti, suore, catechisti, educatori), che possono rivolgere la proposta ai giovani che ritengono, ma trattandosi di persone adulte è naturalmente possibile anche autocandidarsi, scrivendo (anche solo per chiedere informazioni) a d.schiavon@libero.it.
Aggiornamenti ulteriori su www.vocazionicremona.it o www.diocesidicremona.it/vocazioni.

CDV, le linee di fondo per il prossimo anno pastorale

Il Centro Diocesano Vocazioni, per l’anno pastorale 2020 – 2021 sottolinea alcune priorità, che propone all’attenzione dell’intera diocesi e su cui indirizza i propri sforzi.

  • La centralità della dimensione “locale”. La pastorale vocazionale avviene soprattutto e innanzitutto qui, ad opera di parroci, vicari, catechisti ed educatori. La diocesi, ove richiesto, si affianca a questo livello con proposte, suggerimenti e accompagnamenti specifici.
  • Il caso di potenziali vocazioni “super adulte” che presentano un profilo di elevata specificità, cioè dopo i 25 anni di età, con alle spalle un percorso complesso e variegato. Il Centro Diocesano Vocazioni mette in contatto queste persone direttamente con il Seminario Vescovile o gli ordini religiosi, maschili o femminili. Saranno poi loro a fornire indicazioni più precise in merito a un discernimento, un cammino, un accompagnamento.
  • Gli adolescenti che, in base al giudizio dei loro sacerdoti, catechisti o educatori, in parrocchia hanno dimostrato una particolare sensibilità spirituale e possono essere destinatari di una proposta diocesana, di carattere residenziale, con la presenza di consacrati e una coppia di laici, per comprendere meglio il progetto che il Signore ha sulla loro vita. Il percorso è denominato “Il Pozzo di Giacobbe”, ha già un anno al suo attivo, si svolge presso la casa parrocchiale del “Migliaro” ed è rivolto a ragazzi e ragazze delle superiori come iniziativa che il Centro Diocesano Vocazioni presenta agli educatori delle parrocchie perché la possano proporre alle persone con determinate attitudini. Da dicembre ad aprile.
  • I giovani dai 20 anni in su, maschi e femmine, che si stanno interrogando abbastanza seriamente sulla propria fede e su ciò che Dio sta suggerendo alle loro coscienze. La diocesi propone, da dicembre ad aprile – maggio, una serie di fine – settimana residenziali, presso la casa parrocchiale del Migliaro, sotto la guida di figure qualificate, per un percorso di stampo biblico che aiuti a ad approfondire la propria fede ed eventualmente avere strumenti in più per capire se Dio chiama ad una speciale consacrazione, una vocazione matrimoniale o una forma più di intensa di vivere il proprio sacerdozio battesimale.

L’équipe vocazionale ritiene che questi temi siano di fondamentale importanza e rimane a disposizione per aiutare a metterle a tema nell’ambito di assemblee diocesane o zonali.