Il vescovo Antonio: «La veglia per le vocazioni è solo cominciata. Ognuno vegli sulla propria chiamata e quella degli altri»

Venerdì 15 aprile a Soresina la veglia diocesana per le vocazioni nel contesto dei 200 anni del Monastero della Visitazione
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In preparazione alla 53esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebrerà il 17 aprile nella IV domenica di Pasqua, la sera di venerdì 15 aprile a Soresina il vescovo Napolioni ha presieduto la veglia diocesana per le vocazioni. Una serata di riflessione, preghiera, adorazione e riconciliazione quella che si è svolta presso la chiesa monastica della Visitazione, insieme alla comunità claustrale che nei prossimi giorni festeggerà i 200 anni di presenza in città.

La veglia, organizzata dal Centro diocesano vocazioni, diretto da don Marco D’Agostino, insieme agli studenti di Teologia del Seminario diocesano, è stata animata con il canto dai cori parrocchiali “Psallentes” e “Flauti nel vento” diretti dal maestro Alessandro Manara.

Gremita in ogni sua parte la chiesa della Visitazione tanto che lo stesso Vescovo ha chiamato a prendere posto in presbiterio i numerosi giovani presenti, per lasciare liberi alcuni spazi nella navata centrale e negli altari laterali per coloro che non erano neppure riusciti a entrare in chiesa.

Accanto a mons. Napolioni il diacono don Francesco Gandioli, che a giugno sarà ordinato sacerdote, e i seminaristi Alberto Bigatti e Arrigo Duranti.

La preghiera, iniziata con le richieste di perdono, è proseguita con l’esposizione del Santissimo Sacramento. Quindi, dopo il Vangelo, ha preso la parola il Vescovo, che ha aiutato tutti i presenti a ritrovare il giusto clima di contemplazione.

«Lasciate che questo cibo ci nutra a lungo», ha auspicato il Vescovo, che subito ha precisato: «Guardate Lui mentre io parlo e chiedetegli che parli Lui». Quindi riprendendo l’incipit del brano evangelico – «Le mie pecore ascoltano la mia voce» – ha guardato alle tante voci che circondano la vita e l’interiorità di ciascuno, interrogandosi se siano voci di una Babele o di Pentecoste. Poi si è soffermato sul bisogno di «sentirsi riconosciuto», grazie a «quel nome che solo Lui sa pronunciare così» e nel quale ognuno si sente libero. «Ciascuno di noi – ha detto ancora – dica: sono chiamato da Te!». Un bisogno profondo che solo Dio sa saziare, dando la consolazione della sicurezza di non essere perduti in eterno. «Ci interessa la vocazione di ciascuno – ha quindi concluso – e ci interessa la vocazione di tutti. Ci interessa essere Chiesa: convocazione, comunione di chiamati, non di spettatori»

Mentre l’adorazione è proseguita, il Vescovo e gli altri sacerdoti presenti si sono resi disponibili per un momento di confronto personale o per celebrare il sacramento della Riconcilazione. Un’opportunità che tanti dei presenti – giovani e meno giovani – hanno voluto sfruttare.

Al termine della veglia, dopo il saluto del parroco di Soresina, don Angelo Piccinelli, che ha ricordato i 200 anni del Monastero della Visitazione, il Vescovo ha rivolto a tutti i presenti un ultimo richiamo, con un preciso invito: «La veglia per le vocazioni – ha detto – è solo cominciata. Da adesso in avanti ognuno vegli sulla propria vocazione e quella degli altri: il marito quella della moglie e la moglie quella del marito, i preti quella dei preti vicini. E chi non ce l’ha ancora vegli per trovarla: occhi e orecchie aperti! Perché il Signore passa e dona il centuplo di quello che voi desiderate».

Photogallery della veglia

La Giornata per le vocazioni 2016: