Scuole cattoliche, mattinata di confronto con il Vescovo

L'incontro al termine della visita nei diversi istituti da parte del responsabile per la Pastorale scolastica, spesso insieme proprio a mons. Napolioni
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Sono oltre 4.800 gli studenti delle scuole paritarie cattoliche in diocesi: oltre il 45% alla Materna, più del 24% alle Elementari e quasi il 10,5% alle Medie. Il restante circa 20% è suddiviso tra licei (364 studenti) e istituti professionali (596). Il quadro è stato tracciato da don Giovanni Tonani, responsabile diocesano dell’Ufficio di pastorale scolastica e Irc (Insegnamento della religione cattolica nelle scuole) in occasione dell’assemblea delle scuole cattoliche che si è svolta venerdì 6 ottobre a Cremona alla presenza del vescovo Napolioni.

Dopo aver chiesto a tutti i partecipanti di presentarsi illustrando brevemente la fisionomia della propria scuola, mons. Napolioni ha da subito voluto sottolineare l’importanza di educare le nuove generazioni alla vita, invitando quindi tutti gli istituti a una sempre maggiore comunione, capace di sconfiggere l’isolamento e lo scoraggiamento. Non è mancato un riferimento tutto personale alla pubblicazione “Grandi come bambini”, una ricerca di teologia pastorale dell’infanzia curata proprio da mons. Napolioni, che l’ha voluta idealmente affidare alla sua nuova Chiesa come segno della propria disponibilità a riflettere su questi importanti temi.

Confessando di non essere cresciuto in un ambiente di forte presenza di scuole cattoliche, il Vescovo ha detto di aver già avuto modo di conoscere e apprezzare questo tipo di realtà. L’occasione è stata la visita che don Tonani (spesso accompagnato proprio dal Vescovo) ha fatto negli ultimi mesi nei diversi istituti.

Un itinerario che è stato proprio al centro della relazione del responsabile dell’Ufficio scuola. L’occasione per una fotografia che ha messo in luce risorse e difficoltà, nella consapevolezza che la tradizione cattolica che è alla base del lavoro di queste scuole non deve tradursi in un fermarsi alle vecchie tradizioni, ma essere lo stimolo per partire da esse per muoversi con intelligenza e partecipazione al futuro.

Scuole che sono pienamente in linea con gli standard nazionali e che a volte risultano addirittura maggiormente rispettatati che nelle realtà statali.

Tranne che negli istituti tecnici, la presenza di alunni stranieri nelle altre scuole risulta ancora minima, mentre sono in crescita gli alunni con bisogni educativi speciali.

Tra le questioni sul tavolo, anche nel confronto che ha fatto seguito alla relazione di don Tonani, quella delle rette che, necessarie per la sopravvivenza della scuola, finiscono per impedire l’accesso alle fasce più fragili.

Poi il tema del personale docente, con le esigenze di formazione e aggiornamento, dei volontari e del rapporto con la comunità parrocchiale nella quale la scuola è collocata.

Tra le maggiori difficoltà i costi di gestione della struttura e del personale, la necessità di un maggiore dialogo tra scuole e di una maggiore visibilità sul territorio, non solo come singoli istituti, ma anche scuole cattoliche.

A breve sarà terminata la visita alla scuole cattoliche o di ispirazione cattolica, quindi l’attenzione si concentrerà su una attenta lettura del progetto educativo della scuola. Si vorrebbe recuperare il tema della storia e dei valori cristiani: non si tratta di fermarsi alle vecchie tradizioni – ha affermato don Tonani – ma di partire da esse per muoversi con intelligenza e partecipazione al futuro.

 

Photogallery dell’incontro

 

 

Photogallery della visita alla Sacra Famiglia

Photogallery della visita alla scuola S. Abbondio