Domenica porte aperte al complesso di S. Sigismondo

La festa delle Dedicazione della chiesa sarà occasione anche per salutare il cappellano don Piazzi che passa l'incarico a don Maccagni
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Domenica 18 settembre si svolgerà a Cremona la consueta apertura del complesso monastico di S. Sigismondo, che sarà a disposizione di fedeli e turisti dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30. La tradizione è ormai ben consolidata: da quando le monache dell’Ordine domenicano si sono insediate nel complesso alla periferia di Cremona, due volte all’anno le porte della clausura si aprono al pubblico permettendo ai visitatori di accedere alla zona presbiterale della chiesa, oltre che al chiostro e al refettorio.

Accade ogni 1° maggio (nella memoria liturgica di San Sigismondo) e a metà settembre (nell’anniversario della dedicazione della chiesa, avvenuta il 15 settembre 1600 con il vescovo Cesare Speciano).

Il 18 settembre l’accoglienza, come già è avvenuto il 1° maggio scorso, sarà fatta da due studentesse dell’Istituto Einaudi. L’Associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo”, infatti, metterà a disposizione due guide per accompagnare i turisti nelle visite. I volontari offriranno il loro servizio nei vari punti del complesso e le “Casalinghe di S. Sigismondo” saranno presenti con il consueto tavolo di torte, biscotti e dolci. Ai visitatori sarà offerto un omaggio realizzato a mano dalle volontarie.

Rispetto agli appuntamenti liturgici, alle 11 sarà celebrata la Messa conventuale solenne, presieduta dal cappellano del Monastero, don Daniele Piazzi. Le offerte raccolte durante la celebrazione eucaristica saranno destinate ai terremotati, come chiesto dai Vescovi italiani. Alle 18 il canto dei Vespri solenni.

La solennità della dedicazione della chiesa di S. Sigismondo quest’anno è anche l’occasione per esprimere il ringraziamento a don Daniele Piazzi, che termina il suo mandato come cappellano della comunità monastica e, idealmente, proprio in questa occasione, passa il testimone a don Gianpaolo Maccagni, che ricoprirà questo incarico per il prossimo triennio.

Locandina della giornata

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La costruzione della chiesa e del monastero

Il 25 ottobre 1441 Bianca Maria, ultima erede dei Visconti, andò sposa a Francesco Sforza, figlio del condottiero Muzio Attendolo: Bianca Maria portava con sé una dote sontuosa, che comprendeva la città di Cremona; e per questo motivo la cerimonia di nozze, fastosa come si addiceva all’importanza dell’avvenimento, si svolse nella piccola, antichissima chiesa di S. Sigismondo, posta poco lontano dalla città.

Vent’anni dopo, il 20 giugno 1463, Bianca Maria volle ricostruire il monastero e una nuova grande chiesa sul luogo della cappella antica che aveva visto le sue nozze, come preghiera – recita il codice di donazione – “per l’incolumità dell’illustrissimo consorte, e nostra, e dei nostri figli”, e come ringraziamento a Dio per i grandi benefici concessi a lei e a Francesco, durante la loro esistenza. Monastero e chiesa furono affidati ai monaci Girolamini.

Bianca Maria morì nel 1468 e a quella data i lavori erano certamente già cominciati sia per ciò che riguarda la chiesa sia il monastero; la duchessa, nel suo testamento, dispose infatti l’obbligo, per gli eredi, di provvedere al finanziamento dell’impresa, che sarà però di fatto abbandonata fino all’avvento al potere di Ludovico il Moro. Solo nel 1488, infatti, il duca di Milano decise di riprendere i lavori e di pagare finalmente ai monaci il denaro che era loro dovuto. Sulla fabbrica calò di nuovo il silenzio. Solo nel 1517 si hanno di nuovo notizie della chiesa: una bolla di papa Leone X che dispose l’incremento patrimoniale dell’abbazia. I lavori si protrassero, probabilmente, ancora per qualche anno: certamente erano ormai compiuti nel 1535, quando cominciò la campagna decorativa che ha reso la chiesa uno dei gioielli della pittura rinascimentale cremonese e lombarda.

Soppresso il monastero dei Girolamini verso la fine del ‘700, chiesa e monastero divennero sede di parrocchia fino al 2007, quando il complesso tornò monastico e ospitando la comunità claustrale delle monache domenicane (Monastero “S. Giuseppe”), trasferitesi a Cremona da Fontanellato (PR).

 

La dedicazione della chiesa: 15 settembre 1600

Probabilmente nel quadro della riorganizzazione ecclesiale a seguito del concilio di Trento, che vede in Diocesi l’incremento della dedicazione di chiese (Cattedrale compresa: 2 giugno 1592) si colloca anche la dedicazione della chiesa di S. Sigismondo a 137 anni dalla sua fondazione.

Il vescovo di Cremona Cesare Speciano la dedicò il 15 settembre 1600, come attesta l’iscrizione scolpita sulla base della terza lesena di destra (partendo dal coro):

Divo Sigismondo martiri / burgundionum regi dicatum / templum monachorum heremitarum / divi Hieronimi de observantia / solemni ritu Consecravit / Cæsar spetianus episcopus Cremonensis / et xl dierum indulgentiæ / annua Consecrationis / die donavit / m.d.c. die xv septembris

Cesare Speciano, vescovo di Cremona, consacrò con rito solenne il tempio dei monaci eremiti osservanti di san Girolamo dedicato a san Sigismondo martire re dei Burgundi e assegnò 40 giorni di indulgenza nel giorno anniversario della consacrazione il 15 settembre 1600.