A Cremona la veglia di Pentecoste con il vescovo Antonio: «Lo Spirito ci apra il cuore»

In tutte le zone pastorali della diocesi sacerdoti, religiosi e fedeli laici si sono ritrovati in preghiera per invocare il dono del consiglio sul ministero del Vescovo e sull’opera di discernimento che la Chiesa cremonese è chiamata a compiere
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Una preghiera e una invocazione allo Spirito, perché «apra il cuore» di ciascuno e «pastore e fedeli camminino insieme nella volontà di Dio». Con questo spirito tutte le zone pastorali della diocesi si sono date appuntamento la sera di sabato 14 maggio per vivere in comunione con l’intera Chiesa cremonese la veglia di Pentecoste dedicata, per volontà del Vescovo, a invocare il «dono del consiglio sul mio ministero e sull’opera di discernimento che come Chiesa particolare siamo chiamati a compiere». A Cremona la veglia è stata presieduta dallo stesso mons. Antonio Napolioni, affiancato dal vescovo emerito Dante Lafranconi.

 

La veglia della Zona VI

Per la zona pastorale VI, quella che coincide con la città di Cremona, l’appuntamento è stato nella chiesa monastica di S. Sigismondo.

Nonostante il forte temporale della serata, con “fragore di tuono e vento impetuoso” come recitava l’antifona del secondo notturno, in tanti hanno risposto all’invito del Vescovo. C’erano anzitutto i sacerdoti della zona, a cominciare dai parroci e dai vicari, che si sono posti accanto ai due Vescovi negli stalli del coro. C’erano i consacrati degli istituti religiosi maschili e femminili presenti in città, e tra loro naturalmente l’intera comunità monastica domenicana di S. Sigismondo. C’erano i movimenti ecclesiali e i fedeli delle diverse parrocchie, che hanno gremito la bella chiesa di piazza Bianca Maria Visconti.

La veglia si è svolta secondo uno dei tre schemi proposti dall’Ufficio liturgico diocesano: quello della liturgia strutturata a Ufficio vigiliare, valido come Ufficio delle letture della solennità di Pentecoste. I salmi cantati dalle monache e dall’assemblea si sono alternati ad alcune letture: un passaggio della prima lettera di Paolo ai Corinti (12,3-11), uno stralcio dell’enciclica Evangelii Gaudium (n° 280) e una parte del discorso del vescovo Antonio al termine della sua ordinazione episcopale.

Dopo il Vangelo, proposto dal diacono don Francesco Gandioli, il Vescovo ha offerto una breve riflessione, nella quale ha  sottolineato come i «2000 anni di vita cristiana, di dono dello Spirito, di Pentecoste rinnovata, di santità e di misericordia che ha trasformato il peccato in vita nuova, non ci hanno stancato: siamo qui, più assetati che mai, coscienti dell’immensa dignità che il Battesimo ci ha consegnato. Forse non altrettanto coscienti della missione che questo comporta. Mostrare al mondo il volto di misericordia del Padre, essere talmente felici della salvezza ricevuta in dono da poter dissetare, condividendo, quella stessa acqua che, per grazia, abbiamo a nostra continua disposizione. La fonte dello Spirito, la fonte della vita nuova non è inaridita: siamo noi che siamo distratti e confusi e, soprattutto, sordi e disuniti».

Consapevole che «nessuno custodisce l’esclusiva del Signore», il Vescovo ha guardato a «questo corpo della Chiesa»: «Rendiamo lode, dunque, al Signore – ha affermato mons. Napolioni – che è più che mai presente e vivo nel suo corpo che è la Chiesa, nel suo corpo che è l’umanità».

Da qui una supplica allo Spirito «perché apra davvero i nostri cuori». E ancora: «È la nostra vita, la complessità del nostro tempo, le sfide a cui siamo chiamati a dare risposte sulle orme di Gesù, plasmate dall’ascolto quotidiano e umile della sua Parola e condivise in un dialogo fraterno fra noi e con tutti. Questo è il nostro oggi!».

«Signore, ti benediciamo perché tu ieri, oggi e sempre regnerai», ha detto ancora il Vescovo. «Tu regni in maniera invisibile, umile, nascosta, nella storia di salvezza di tutti noi. In questo oggi impastato di tutto ciò che lo riempie e del quale non abbiamo il diritto di rinunciare e di cancellare nulla, ma tutto possiamo accogliere, accompagnare, integrare, purificare nell’amore tuo. È questo il nostro compito: compito grande e affascinante. Solo insieme possiamo esaurirlo umilmente, giorno per giorno».

«Io lodo il Signore perché questa sera mi ha parlato, ci ha parlato – ha quindi concluso il Vescovo –. Ci si rimanifesta in questa consolante e bellissima veglia di preghiera che abbiamo scelto di vivere qui, con le nostre sorelle claustrali, in comunione con tutte le altre porzioni del popolo di Dio che vive nella Chiesa di Cremona e – direi – in comunione con la fatica e la ricchezza delle Chiese in Italia. Lunedì inizierà l’assemblea dei vescovi italiani, altrettanto impegnativa nel discernimento del futuro e della riforma necessaria alla vita del clero e del popolo, a cominciare da noi stessi e della Chiesa universale. Grati al Magistero e all’esempio di Papa Francesco, che non cessa di riscuoterci, perché sa che lo Spirito lo suggerisce a lui. E lo Spirito apre il cuore a noi, perché pastore e fedeli cammino insieme nella volontà di Dio».

Photogallery della veglia a S. Sigismondo

 

Le altre veglie zonali

Veglia interzonale per le zone 1 e 2, che si sono ritrovate presso la chiesa di S. Rocco, a Misano. Da qui il pellegrinaggio a piedi, meditando i misteri del Rosario, verso il Santuario di Caravaggio. Dopo l’omaggio alla Vergine allo Speco, l’ascolto della Parola e sette persone che, in rappresentanza delle diverse componenti ecclesiali, hanno acceso un cero, uno per ciascuno dei doni dello Spirito. La serata si è conclusa con ciascuno dei presenti invitati a scendere al Fonte, da cui ripartire – dopo il segno di croce – per la propria missione nella vita di tutti i giorni.

Lo schema di liturgia della Parola è stato scelto dalla maggior parte delle zone pastorali, pur con alcuni adattamenti.

La zona 3 si è data appuntamento a Soncino. Il ritrovo nel chiostro delle suore vicino a S. Maria delle Grazie, dove la veglia è poi proseguita dopo la parte introduttiva.

Per la zona 4 l’appuntamento è sarà invece presso il santuario del Roggione, a Pizzighettone.

La chiesa parrocchiale di Corte de’ Cortesi, invece, è stata il luogo di ritrovo scelto dalla zona 5.

Per la zona 7 appuntamento nella chiesa parrocchiale di Pieve Delmona, dove è stato seguito lo schema della liturgia strutturato a Ufficio vigiliare.

La zona 8 si è ritrovata nella chiesa parrocchiale di Pieve d’Olmi: a caratterizzare la veglia la presenza dei diversi cori giovanili che hanno animato la serata con i canti.

La Zona 9 si è data appuntamento nella chiesa parrocchiale di San Giovanni in Croce per una liturgia della Parola.

Per la zona 10 la veglia si è tenuta al Santuario di Vigoreto.

In zona 11 non un unico incontro, ma diverse veglie organizzata riunendo i vari agglomerati pastorali: Bellaguarda-Casaletto Po-Pomponesco-Salina; Cicognara-Cogozzo-Roncadello Po; le parrocchie della città di Viadana con Buzzoletto; Dosolo e Correggioverde; San Matteo delle Chiaviche e Sabbioni di S. Matteo; Villastrada e Cavallara.

La lettera del Vescovo in vista delle Pentecoste